Che cosa è successo alla Ranitidina?

Cattura

Da qualche giorno pazienti, amici e parenti mi stanno contattando perché, dopo la notizia del ritiro del farmaco, avendo assunto anche occasionalmente la ranitidina, temono per la propria salute 

Come medico mi pongo due domande relative a ciò che si è verificato:

  1. Come è possibile che le persone preferiscano continuare a dover assumere anche 10 farmaci al giorno e correre il rischio di interferenza sulla propria salute, piuttosto che modificare lo stile di vita il che da solo riduce il rischio di ipertensione, ipercolesterolemia, malattie cardiovascolari e dello stesso reflusso per il quale si prescrive la ranitidina?
  2. Come è possibile che anche in prodotti “originali”, come Zantac o Ranidil, siano presenti gli stessi “contaminanti cancerogeni” di dubbia provenienza che si trovano nei “generici”, che sono notevolmente più economici? Dove va a finire la favoletta della qualità migliore del farmaco brand rispetto al generico?
  3. Come è possibile che le persone non si rendano conto che anche l’assunzione di cibi e prodotti “naturali”, di origine non sempre ben nota, non sia scevra dagli stessi rischi e pericoli?

I miei suggerimenti banali sono:

  1. Mangiate cibi freschi, a basso tenore calorico e salino, di provenienza controllata, variando molto ed in basse quantità.
  2. Muovetevi più possibile.
  3. Assumete farmaci ed integratori solo nei casi di assoluta necessità (non me ne vogliano informatori e farmacisti).
  4. Spendete più soldi per un’alimentazione corretta e per i prodotti  per l’igiene e l’estetica del corpo: aumenterà anche il vostro benessere interiore!

Buona giornata a voi tutti!

Un milione di capelli per tutti!

capelliFin dall’antichità i capelli sono un importante strumento di bellezza e di seduzione. L’immagine che gli altri percepiscono di noi è molto condizionata dall’aspetto dei nostri capelli.

Se ci esponiamo troppo agli agenti atmosferici oppure al cloro delle piscine, il capello diventa più penetrabile dai raggi ultravioletti: si inaridisce, la melanina si ossida e aumentano i radicali liberi con maggiore invecchiamento. Il sole e il sudore, inoltre, fanno degradare più facilmente gli amminoacidi cisteina, triptofano e tirosina con conseguenti debolezza e caduta più precoci.

In autunno, poi, i capelli hanno bisogno di più cure per recuperare i danni dell’estate e per affrontare il freddo e l’umidità dell’inverno. Infatti, con l’abbassamento delle temperature, ci prepariamo a perdere oltre il 20 % dei nostri capelli che, però, saranno sostituiti da capelli nuovi.

Se siamo molto stanchi o la salute non va, se abbiamo squilibri ormonali o seguiamo diete sbilanciate, se facciamo tinture e permanenti o usiamo prodotti dannosi (come un eccesso di lacca o gelatina) i capelli non ritornano facilmente come quando erano sani.

La struttura dei capelli è costituita prevalentemente da proteine (circa il 90%) e in parti minori da acqua, grassi, zolfo e metalli. Il fusto del capello è costituito dalla corteccia, con funzione di sostegno, e dalla cuticola, composta da cellule corneificate che formano tre strati di cheratina, di cui quello esterno piatto dona ai capelli lucentezza e morbidezza.

Come possiamo aiutare i nostri capelli?

Principalmente attraverso tre tipi di azione:

Azione alimentare – La nostra dieta deve essere ricca di proteine. Soprattutto sono consigliati il latte, le verdure verdi e le banane. Il lievito di birra, poi, è un buon integratore delle vitamine del gruppo B che contribuiscono al trasporto dei pigmenti. La soia fornisce tono e luminosità. Per la salute dei capelli sono importanti anche le fonti di omega-3 e le vitamine A, C, D, E ed H. Carote, albicocche, peperoni, miglio, cereali integrali e uova hanno proprietà rinforzanti. Una mano può venire anche dalla fitoterapia con l’olio di borragine e l’apporto naturale di estrogeni degli estratti della soia (isoflavoni) in menopausa. Gli integratori più usati per la prevenzione della caduta sono quelli a base di ferro, rame, zinco e biotina.
Azione protettiva e ristrutturante – Per nutrire, ristrutturare e migliorare il trofismo del capello, del cuoio capelluto e del follicolo sono disponibili oli essenziali e oli vegetali. L’impacco con l’olio andrebbe fatto almeno una volta alla settimana, un’ora prima di lavare i capelli. Gli oli più indicati, oltre all’olio d’oliva, sono: gli oli di ricino, di jojoba, di germe di grano, di borragine, di argan e di mandorle dolci. Gli oli essenziali devono essere sempre diluiti nell’olio base prescelto in una percentuale di circa l’1-2%. L’olio ha la funzione anche di mantenere l’idratazione e la piega, oltre che di rendere i capelli lucidi; in questo caso i più usati sono l’olio di jojoba,, l’olio di argan, l’olio di mandorle dolci o l’olio di semi di lino. Bastano due gocce, strofinate tra le mani per scaldarlo e ammorbidirlo, su capelli già lavati e asciutti, insistendo sulle punte oppure distribuendolo su tutta la lunghezza.
Azione estetica – Se tagliamo i capelli eliminiamo le doppie punte senza risolvere il problema della fragilità. Dobbiamo pertanto essere molto attenti nell’uso di spazzole, pettini e phon, per evitare di creare danni. I capelli, infatti, non andrebbero spazzolati o pettinati bagnati quando è più facile spezzarli. L’asciugacapelli deve essere usato sempre a basse temperature e non troppo vicino alla testa. Le spazzole di setole di cinghiale e i pettini a denti larghi in fibra di carbonio sono i più indicati per mettere in piega i capelli: il legno infatti, con le sue schegge, può sfilacciarne il fusto, mentre la plastica li carica di elettricità. Lo shampoo non deve essere irritante o aggressivo e, preferibilmente, senza tensioattivi anionici. Contrariamente a quanto si crede i capelli possono essere lavati anche tutti i giorni, se non si usa troppo shampoo, soprattutto se si vive in un ambiente inquinato e se si produce molto sebo ad azione irritante. La calendula, la malva, la camomilla e il tiglio sono adatti a capelli secchi e sfibrati. Applicare un balsamo, una crema ristrutturante o una maschera sui capelli dopo lo shampoo aiuta a proteggerli dagli agenti atmosferici. Tra le sostanze naturali sin dall’antichità si usano aceto, limone e birra che grazie alla loro acidità ricompattano le squame; può essere usato anche il glicerolo che, piccolo e idrofilo, attraversa la cuticola e idrata il capello. Sono utili poi: gli idrolizzati proteici da polimeri naturali (cellulosa, guar, soia, grano, frumento, avena); il miele d’acacia che è un idratante e un ammorbidente eccellente; alcune piante (ortica, china, betulla, ginseng) utilizzate sotto forma di estratti molli e glicolici.

Si ringrazia per la consulenza il dottor Giuseppe Moxedano, Farmacista e specialista in Fitoterapia.