Le spese natalizie fanno male alla salute…e quelle durante il periodo dei saldi?

 

babbo nataleUno studio inglese dell’University of East London ha dimostrato che in coloro che fanno acquisti “natalizi” la pressione s’innalza del 50% rispetto ai normali valori della persona. L’ipertensione è fonte di rischio cardiovascolare e può provocare infarti, ictus, danni renali e mal di testa. I ricercatori britannici studiando un campione di 30 individui, 15 uomini e 15 donne, a cui hanno dato un tempo massimo di 75 minuti per andare a comprare diversi regali, hanno visto che il battito cardiaco dei soggetti osservati s’innalzava del 10% e crescevano anche la pressione e i livelli di stress. Le donne si lasciavano prendere dall’angoscia più degli uomini.

Infine, chi compra in maniera troppo agitata i regali per Natale si espone anche al pericolo di andare incontro ad attacchi di panico, scatenati dall’ossessione dei pacchi da acquistare, incartare e scartare.

Quindi porre attenzione a quanto spendiamo per i regali, attendere la tredicesima, decidere quando andare a comprare i doni e quanto tempo si può avere a disposizione sono tutti eventi stressanti per il nostro organismo, questo dovrebbe spingere i consumatori ad acquistare i regali di Natale con un anticipo maggiore rispetto al solito, con un occhio alla salute e l’altro al portafogli.

Che cosa accade, invece, durante il periodo in cui iniziano i saldi?

Come e perché misuriamo la pressione arteriosa?

Scherzando spesso affermo che le persone amano “ciecamente”  l’apparecchio per misurare la pressione, perché non lo conoscono e si fidano troppo di quello che “dice”.

Misurare la pressione (arteriosa) è un atto che ci permette di conoscere la forza con cui il sangue circola nel nostro organismo assumendo la determinazione a livello del cuore.  Precisamente la pressione massima si chiama sistolica e corrisponde al momento in cui il cuore si contrae, mentre la pressione minima si chiama diastolica e corrisponde al momento in cui il cuore si rilassa.

Come si compie quest’atto apparentemente semplice ma che racchiude l’applicazione di secoli di scienza?

Prima di tutto il paziente non dovrebbe mai misurare la pressione da solo. Lo strumento dovrebbe essere ben “tarato” ed in condizioni ottimali. L’ambiente in cui si misura la pressione deve essere confortevole e la posizione di “seduta” comoda (senza contorsioni sulle sedie oppure telefoni e telefonini che squillano).

Occorre disporre, poi, di un fonendoscopio, di uno sfigmomanometro (aneroide oppure “a colonnina”) e di un manicotto che si mette poco sopra il gomito. Oggi è vietata, tuttavia, la vendita di sfigmomanometri  a colonnina, che prevedono l’uso del mercurio. In compenso aumenta giorno dopo giorno la vendita di apparecchi elettronici (a bracciale oppure polsometri) il cui uso è condizionato da diverse variabili.  In particolare bisogna porre  molta attenzione alla posizione corretta del braccio, senza che vi siano tensioni oppure tremori e, in ogni caso, considerare il valore indicato soltanto come orientativo.

La pressione andrebbe sempre misurata tre volte e su tutte e due le braccia.

Ma quando ci dobbiamo preoccupare per la nostra pressione arteriosa? Parlando di mm di mercurio,  si danno per normali valori entro 140/90, cioè con la minima che non deve superare 89 e la massima che non deve superare 140. I valori minimi non devono, poi, scendere al di sotto di 80/60. Viene considerato ottimale il valore di 120/80.

E’ sempre buona regola farsi controllare la pressione dal medico oppure in farmacia, periodicamente ed in base all’età.

Mi  verrebbe da dire “ le pressioni sono tante milioni di milioni…” e ciascuna deve essere valutata in funzione del soggetto e delle condizioni in cui si trova.

Per esempio, se misuriamo la pressione ad un uomo di 55-60 anni e la troviamo 200/100, dopo qualche giorno di cura potremo considerare accettabile  anche una pressione di 150/90. Se però controllando una donna in gravidanza rileviamo valori stabili di 130/90, dopo che per molto tempo avevamo registrato valori di 110/70, allora dovremo mettere un attimo di attenzione in più.

In ogni caso, il paziente non deve mai iniziare o sospendere un farmaco antiipertensivo senza aver consultato il medico!

A tutti un consiglio da amica: non fumate, alimentatevi in maniera variata ed usando poco sale, bevete abbastanza acqua, mantenete il peso ideale, svolgete attività fisica regolare (anche la semplice passeggiata) e sicuramente avrete meno probabilità di soffrire di pressione alta e, quindi, di avere malattie cardiovascolari!

Dai musica e ritmo al tuo cuore!

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