In Emilia-Romagna, le Case della salute fanno bene al sistema sanitario regionale. I dati dei primi anni di funzionamento delle strutture sanitarie polifunzionali, da Piacenza a Rimini, parlano chiaro: tra il 2009 e il 2016, dove c’è una Casa della salute, si sono ridotti del 21,1% gli accessi al Pronto soccorso per cause che non richiedevano un intervento urgente, i cosiddetti ‘codici bianchi’. Percentuale che ha sfiorato addirittura il 30% quando il medico di medicina generale opera all’interno della Casa. Calano contemporaneamente (-3,6%) i ricoveri ospedalieri per le patologie trattabili a livello ambulatoriale, come diabete, scompenso cardiaco, broncopneumopatia cronica ostruttiva, polmonite batterica. Anche in questo caso, l’effetto è ancora maggiore (-5,5%) se presente il medico di medicina generale. Non solo, perché nei territori serviti dalle Case della salute si è intensificata(+5,5%) l’assistenza domiciliare al paziente, sia infermieristica che medica. Lo rivela uno studio condotto dall’Agenzia Sanitaria e sociale della Regione, presentato nei giorni scorsi in commissione assembleare, che ha analizzato, per il periodo 2009-2016, l’impatto delle Case della salute. L’indagine ha considerato le 64 strutture operative da almeno 9 mesi in Emilia-Romagna al 31 dicembre 2016: confermata la presenza, nella grande maggioranza delle strutture, delle funzioni classiche di accesso alle prestazioni sanitarie da parte dei cittadini, come punti di accoglienza e orientamento ai servizi e uffici di relazione con il pubblico, con ampi orari di apertura e risorse specifiche dedicate.
(Fonti FIMMG notizie ed Adnkronos)
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Come cambia la Sanità in Campania: la prescrizione dei farmaci dopo i decreti 56 e 57
Ogni giorno si verificano incomprensioni fra medici, pazienti e farmacisti, relativamente alle prescrizioni dei farmaci a carico del SSN, erroneamente definiti dalla popolazione come “mutuabili”.
Fin dai tempi del film in cui Alberto Sordi interpretava un estremizzato medico della mutua, le persone sono state abituate a considerare le prestazioni sanitarie e le dispensazioni gratuite dei farmaci come un diritto incontestabile.
NON E’ PIU’ COSI’.
La spending review, le leggi nazionali sull’appropriatezza prescrittiva e la regolarizzazione della spesa farmaceutica, le note AIFA, i Decreti 56 e 57 pubblicati sul BURC n.41 del 29 giugno 2015 definiscono una cornice completamente diversa per i cittadini italiani e napoletani (cioè ogni cosa deve essere prescritta se pertinente ed appropriata).
In realtà, ogni farmaco ha una scheda tecnica su cui sono scritte le indicazioni per cui quel farmaco può essere somministrato. La prima regola è prescrivere un farmaco solo per le malattie in cui è effettivamente indicato. Tra tanti farmaci che vengono prescritti con la stessa indicazione (cioè per la stessa malattia) esistono però farmaci più “anziani” e farmaci più “giovani”. Quelli più “anziani”, il cui brevetto è scaduto e sono anche meno costosi, secondo le nuove norme, dovrebbero essere preferiti nelle prescrizioni.
La possibilità di prescrivere un farmaco più nuovo, ma anche più costoso, esiste ancora, ma con delle limitazioni e con la necessità di giustificare l’impiego da parte di medici e specialisti arrivando, in casi particolari, a doverne persino motivare la scelta.
Praticamente, se avete bisogno di un farmaco a carico del SSN (cioè prescritto su ricetta con cui ritirarlo in farmacia) dovete sempre rivolgervi prima al medico di medicina generale (cioè il vostro medico di famiglia) il quale è stato investito dallo Stato del diritto-dovere di verificare se il farmaco può essere prescritto o meno.
Se vi rivolgete ad uno specialista pretendete sempre la prescrizione corretta con intestazione al paziente, ma anche diagnosi precisa, eventuale rimborsabilità del farmaco secondo le indicazioni vigenti e il timbro dello specialista proscrittore con indicazione della provincia e del codice di iscrizione all’ordine dei medici.
Le limitazioni riguardano principalmente alcune classi di recenti anti-ipertensivi, i farmaci per il colesterolo, alcuni antidepressivi ed alcuni farmaci per i dolori artrosici.
La presenza di invalidità o malattie specifiche non sempre garantisce la possibilità di aver prescritto il farmaco a tutti i costi, così come vi ricordo che l’anticipazione in farmacia senza ricetta è illegale.
Vi ho scritto tutto questo per dirvi che dovete fidarvi del vostro medico di medicina generale, che resta colui che ha più a cuore la vostra salute e non avrebbe alcun interesse nel non prescrivervi un farmaco per voi veramente indispensabile!
1° SUMMIT SULLA SANITA’ DEL COMUNE DI NAPOLI – 4,5,6 FEBBRAIO 2015
Il primo summit della Sanità organizzato dal Comune di Napoli si terrà a dal 4 al 6 febbraio 2015, presso la Sala Sisto V del complesso di San Lorenzo Maggiore di Via Tribunali. I lavori saranno aperti dal Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, alle ore 10.00 di mercoledì 4 febbraio. Dopo il saluto del Presidente del Consiglio comunale Raimondo Pasquino, i lavori proseguiranno con la tavola rotonda che sarà introdotta e moderata da Vincenzo Gallotto, delegato alla Sanità del Comune di Napoli e alla quale parteciperanno, oltre al Sindaco, i referenti di: ARSAN; ASL Napoli 1 centro; AORN Cardarelli; AO dei Colli; AORN Santobono-Pausillipon – SS. Annunziata; AUO SUN; ANAAO ASSOMED; CIMO; CISL Medici Campania; CISL FP Area Metropolitana; CGIL FP Napoli; SUMAI; UIL FPL Medici Napoli e Campania; UIL FPL Napoli e Campania. Dopo la sessione pomeridiana del 4 febbraio, con relazioni a tema di referenti di settore, il summit riprenderà il 5 febbraio con due tavole rotonde: la prima alle ore 10.00 su “PUNTI NASCITA E ASSISTENZA NEONATALE NELLA CITTÀ DI NAPOLI”, tutors Vincenzo Gallotto e Claudia Pizzi; la seconda alle ore 16.00 su “IL PRONTO SOCCORSO NEL CENTRO STORICO”, tutors Antonio Solano e Pasquale Di Vaia. La giornata conclusiva di venerdì 6 febbraio, dalle ore 11.00 alle ore 13.00, alla presenza del Sindaco e dei partecipanti al Summit vedrà elaborato un documento finale, con l’analisi e le proposte emerse, che sarà poi inviato ai competenti organismi legiferanti in materia sanitaria.
Preziose le collaborazioni di Liliana Vitale e di Bruno Guillaro nella realizzazione dell’evento.
E’ arrivato il 2014: buon anno “nuovo”?
Carissimi amici, siamo nel nuovo anno e da un punto di vista sanitario auguriamoci che non si verifichi un ritorno al passato!
Le risorse sanitarie, umane ed economiche, non sono distribuite, purtroppo, in maniera coerente fra le diverse fasce sociali. A Napoli, in particolare, l’assistenza nelle strutture pubbliche viene erogata prevalentemente secondo il criterio della conoscenza personale o “economica” oppure del “mi manda Picone” : questo danneggia sia gli operatori sia gli utenti. Tante volte la prestazione viene “inquinata” oppure “ostacolata” dagli utenti stessi che, a dispetto delle regole, pretendono dall’operatore sanitario un’assistenza “off label” e nel minor tempo possibile.
Nella città di Napoli, è vero che le possibilità di accesso al Sistema Sanitario Nazionale pubblico diventano sempre più scarse e deludenti, ma è pur vero che molte attività erogate in regime di gratuità e di eccellenza restano ancora sconosciute per una serie di mancanze (volontarie o involontarie) relativamente a COMUNICAZIONE ed INFORMAZIONE. Contemporaneamente grosse novità “bollono in pentola” come l’apertura improrogabile del nuovo Ospedale del Mare ed il potenziamento del polo sanitario del Centro Storico. Nel frattempo, però, usufruiamo delle possibilità concrete già a disposizione, informandoci attraverso i media ed i nostri medici di medicina generale in modo da non ” congestionare” i diversi canali assistenziali a discapito di tutti gli utenti.
Il mio augurio è che la salute dei napoletani aumenti in maniera tale da raggiungere livelli per cui ciò che il nostro tempo ci offre sia in grado di soddisfare le esigenze di tutti.
Buon Anno!